Agrumicoltura virus Tristeza, Confagricoltura e Cia Catania “Servono 50 milioni l’anno di fondi europei per combattere il virus”. Il piano per la ristrutturazione dell’agrumicoltura è stato sottoposto all’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Ezechia Reale
2 ottobre 2014 Lascia un commento
Il presidente di Confagricoltura Catania Giovanni Selvaggi e il vice presidente Vicario della Cia etnea Giosuè Catania, hanno incontrato l’assessore Regionale all’agricoltura Paolo Ezechia Reale. Ha partecipato all’incontro il presidente del Consorzio di Tutela IGP Arancia Rossa, Luca Ferlito
Sull’Agrumicoltura Siciliana bisogna individuare il percorso migliore per determinare interventi concreti volti al sostegno di un programma di ristrutturazione e valorizzazione di un comparto che rappresenta un punto determinante per il reddito di migliaia di imprese agricole e per l’economia Regionale.
Oltre alla grave crisi vissuta nella campagna trascorsa, a causa di una crisi di mercato significativa e di un limitato se non debolissimo rapporto di conferimento alle industrie di trasformazione, gli agrumicoltori della piana di Catania e delle parte orientale della Sicilia, da diversi anni affrontano la gravissima infestazione del virus della tristeza che sta falcidiando i migliori appezzamenti di agrumeti di gran parte della Sicilia.
Un primo passo ancora parziale, è stato definito con il finanziamento dei primi 10 milioni di euro e la riconversione di circa 1.100 ha di agrumeti all’interno del quale le imprese agricole con l’utilizzo di portainnesti tolleranti, hanno adottato tutti gli interventi previsti dalla Regione Siciliana e di quanto previsto con l’apposito Bando.
Se non si interviene per debellare il virus della tristeza e assumere tutte le precauzioni ed interventi finalizzati a difendere l’agrumicoltura dall’importazioni di altre fitopatie altrettanto pericolose ed evidenziati negli innumerevoli incontri scientifici, le conseguenze per la nostra Regione saranno di una gravità unica.
Si ha la consapevolezza che, combattere questo virus e le altre fitopatie di importazione comporta una programmazione pluriennale in cui anche nell’ambito del Nuovo PSR Sicilia si possa prevedere un intervento finanziario o meglio inquadrato come sottoprogramma dedicato che nel corso dei prossimi 5/6 anni possa giovarsi di un cospicuo finanziamento, tale da favorire una vera e diffusa ristrutturazione dell’agrumicoltura Siciliana.
Nell’ipotesi di poter intervenire su circa 30.000 Ha di superfici agrumicole prevedendo nell’ambito del PSR circa 50 milioni di euro l’anno, potrebbe essere un primo cambio di rotta ed una prima risposta finalizzata a favorire una vera e propria rinascita di un territorio che vuole essere sempre più competitivo e all’altezza delle nuove sfide.
In quest’ambito bisogna incentivare il confronto con il mondo della ricerca e dell’innovazione per rappresentare al meglio le produzioni in un’ottica di rinnovamento varietale, presenza ordinata ed ecocompatibile su un mercato complesso e fortemente competitivo, incrementare gli accordi tra produzione e Grande Distribuzione Organizzata per favorire la vendita dei prodotti
In sostanza finanziare la programmazione per una nuova fase produttiva, che dia valore alla qualità, alla competitività nei mercati al consumo e dia un adeguato sostegno alle politiche di filiera salvaguardando i redditi e l’occupazione di cui questa terra ha tanta necessità.
Per questo, sollecitiamo L’Assessore Regionale alle risorse agricole e Alimentari in questa fase particolare di definizione dei nuovi indirizzi programmatici della Regione, di far proprio un percorso condiviso sulle necessità finanziarie per il comparto e le procedure amministrative più semplici da adottare.
Confidiamo nella sensibilità dell’Assessore sui problemi sin qui descritti e nella condivisione della scelta da egli indicata, di istituire dei tavoli tematici di approfondimento.
Catania 26/9/2014