Consorzi di Bonifica: Qual è lo stato dell’arte, quali sono le possibili soluzioni alle vecchie e nuove criticità? Questo il tema al centro del confronto che si è svolto a Catania tra una delegazione di Cia Sicilia Orientale guidata dal presidente Giosuè Catania e i vertici del Consorzio di Bonifica 9, con il commissario  Calogero Ferrantello. La delegazione era composta da Brunella Vespa presidente CIA di Palagonia, Lucia Iacono presidente CIA Ramacca, Francesco Zaccaria del CDA CIA di Grammichele, Gaetano Cortese, presidente AGIA Sicilia Orientale e Pippo Di Silvestro componente dell’esecutivo provinciale; per il consorzio di  bonifica anche il direttore Gaetano Punzi ed Emilio Cocimano. “Confronto schietto e costruttivo”, ha commentato il presidente CIA Sicilia Orientale Giosuè Catania che però avverte “Dopo due anni di persistente siccità che ha messo in ginocchio, sia dal punto di vista strutturale che produttivo, la quasi totalità delle aziende agricole e zootecniche, le provvidenziali piogge dei questi mesi non facciano abbassare la guardia”. “Grazie alle continue piogge, infatti, gli invasi della Sicilia Orientale hanno accumulato una quantità di acqua utile a garantire lo svolgimento della prossima stagione irrigua, almeno questo è l’auspicio– prosegue– il riempimento dei laghetti aziendali potranno rappresentare un importante mezzo di conservazione delle acque da utilizzare in tempi di magra, ma restano necessari una razionale distribuzione ed una tempestiva manutenzione delle condotte e delle reti in gran parte obsolete”. 

 “Auspichiamo che il Consorzio di Bonifica  presti la dovuta attenzione e vigilanza, affinché a tutte le aziende agricole venga garantita la turnazione di acqua spettante”.

“Alcuni importanti lavori sulle traverse sono stati finanziati e programmati – ricorda Giosuè Catania, ed elenca le priorità. 

“I lavori in corso d’opera da parte dell’Enel sui fondali della Diga Pozzillo per aumentare la capacità di accumulo nel futuro, sono senz’altro utili e necessari. Ad oggi l’attuale capienza è di circa 35 milioni di mc di acqua una risorsa da distribuire e razionare equamente”. “L’invaso Don Sturzovicino ai 20 milioni di mc potrebbe garantire abbondantemente lo svolgimento della prossima campagna irrigua – prosegue – dando forza ad un’agrumicoltura che nel territorio ha sofferto parecchio e incoraggiando la messa a dimora di carciofeti e ortaggi a pieno campo la cui produzione è stata fortemente limitata”.

“Da verificare, poi, l’andamento dei lavori di completamento dell’invaso Pietrarossa – sottolinea il presidente Giosuè  Catania – sulla cui funzionalità si nutre una forte speranza. Lavori da completare nei tempi stabiliti prima che  l’eterna incompiuta continui a rimanere tale”. 

“Il Biviere di Lentini rimane colmo con i suoi 100 milioni di mc di acqua, ma con i soliti problemi: costi troppi elevati per sollevare l’acqua e mantenere un sistema di distribuzione non in grado di reggere il trasporto e la ripartizione dell’acqua e che  quindi potrà servire solo una parte del territorio”. 

“Infine, riteniamo utile ma insufficiente l’attuale finanziamento di esonero del ruolo irriguo, che peraltro gli agricoltori non avrebbero avuto alcun valido motivo per pagarlo – conclude Giosuè  Catania – Ci sembra doveroso sollecitare un’ulteriore integrazione finanziaria per abbattere i costi delle quote ordinarie 2023 e 2024 o, comunque, degli interventi compensativi per far fronte a pagamenti imposti senza aver ricevuto alcun beneficio”. “La disponibilità finanziaria divulgata, invece, per le colture arboree di circa 30 milioni di euro ci fa ben sperare, ma auspichiamo che ci sia certezza negli adempimenti e celerità nella spesa, circostanze che purtroppo non si sono verificato  quando  si è  trattato di  sostenere il settore cerealicolo”.

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