Patronato INAC in Piazza

Nel 2009 le domande presentate al patronato Inac per usufruire dei sussidi di disoccupazione ordinarie e requisiti ridotti sono state 170 e quelle di invalidità civile 340; l’anno successivo, e cioè nel 2010 , le domande di disoccupazione sono salite a 302, e per l’invalidità civile a 778. E per i primi mesi del 2011 la preoccupazione aumenta: il dato delle disoccupazioni è addirittura di 342 domande al 31 marzo. 

Sono questi i dati catanesi divulgati stamattina dall’Inac , il patronato della Cia, la Confederazione italiana agricoltori che anche quest’anno ha organizzato “Inac in piazza per te” un appuntamento che si è tenuto in contemporanea in decine di città sparse in tutte le regioni. A Catania il gazebo per informare i cittadini, offrire loro bicchieri di succo di arancia rossa, ma soprattutto consegnare il materiale informativo per un servizio totalmente gratuito a vantaggio del cittadino, è rimasto attivo per tutta la mattinata di oggi. 

Moltissimi i cittadini interessati al tema dell’ammortizzazione sociale, e dunque del sostegno al reddito. Inevitabile, per il presidente della Cia Francesco Costanzo, il responsabile dell’Inac Alfio Cosentino e per la responsabile dell’organizzazione della Cia, Anna Villari, imbattersi in storie di disoccupazione.

“Siamo usciti dai nostri uffici- ha detto Costanzo- per comunicare ai cittadini il significato di un patronato, il valore dei servizi che vengono offerti gratuitamente e per divulgare diritti che ancora a molte persone restano sconosciuti”. 

L’altro tema al centro dell’iniziativa Inac, l’invalidità civile, sta causando non pochi problemi a tutti i cittadini che hanno diritto ai benefici per la loro inabilità. A distanza di un anno dalle nuove modalità di presentazione on line, che avrebbero dovuto velocizzare i tempi di definizione delle domande, si sono, invece, creati ritardi insostenibili che pesano sulle categorie sociali più deboli. Gli invalidi sono diventati “ostaggi della telematica”, soffocati dalla burocrazia. E così un loro sacrosanto diritto diventa sempre più un vero e proprio miraggio.

“E’ inevitabile che tra gli effetti della crisi ci sia anche l‘aumento delle richieste di assistenza- spiega Cosentino- ma a fronte di ciò, Stato e Regione rispondono in maniera insufficiente: quello che si può fare, anche senza denaro, è migliorare gli aspetti burocratici che spettano scoraggiano proprio chi , di questi servizi, avrebbe un gran bisogno”.

Patronato INAC in Piazza

Ammortizzatori sociali e invalidità civile: sabato 7 gazebo Inac all’ingresso della Villa per un “tam tam” informativo con i cittadini catanesi. 

Un “tam tam informativo” lungo un’intera giornata con i cittadini catanesi sugli ammortizzatori sociali e l’invalidità civile; sabato 7 maggio, con la quinta edizione di “Inac in piazza per te”, verranno allestiti punti informativi in decine di città in tutte le regioni. A Catania il patronato della Cia allestirà il suo gazebo a partire dalle ore 9, nell’ingresso di Villa Bellini in via Etnea. Alle 10,30 saranno consegnati ai giornalisti gli ultimi dati relativi alle domande di disoccupazione e di invalidità civile raccolti dagli sportelli.

Gli operatori saranno a disposizione per illustrare i servizi offerti gratuitamente a tutela dei diritti socio-previdenziali. Al centro delle iniziative ci saranno due temi di grande rilevanza e attualità del welfare: gli ammortizzatori sociali e le pensioni per l’invalidità civile. Il tutto si svolge sotto lo slogan “Lavoriamo insieme per un domani di certezze e diritti”.

“Quello degli ammortizzatori sociali –spiega Alfio Cosentino, responsabile dell’Inac- è un argomento molto sentito soprattutto in un momento economico così complicato, dove proprio la disoccupazione, specialmente giovanile, ha assunto contorni preoccupanti. Da qui l’importanza di un reale sostegno al reddito di chi oggi perde il lavoro. Ci aspettiamo che i cittadini facciano domande, conoscano meglio i loro diritti e comprendano il valore di questi servizi gratuiti sul territorio che contribuiscono con forza a migliorare il welfare”